28.1.12

Era già l'ora


"Sono al porto, è una giornata limpida e il sole è nella sua lunga discesa e la luce è carica d'ambra. Il fiordo è ghiacciato, riflette le navi, i legni del porto e il cielo come se fosse una lastra di metallo satinata o potrebbe sembrare colore puro, solo con qualche imperfezione superficiale. Dove stanno le barche il ghiaccio galleggia, come ci fossero tanti piccoli iceberg, ciascuno uguale a quel quadro di Friedrich che avevamo sul libro di storia dell'arte. Non c'è nessuno qui, due pescatori danesi si sono appena allontanati, gli schiamazzi di gabbiani e anatre in lontananza, la pressione del vento sull'orecchio.
Con chi ricorderò queste cose?"

Con chi ricorderò, in fondo, solo un modo per farle rivivere, pensavo. Lo pensavo anche al porto.
Perchè ero dispiaciuto che andassero perse, che queste cose fossero momentanee, e solo per me in quel momento, come facevano ad essere solo per me, solo per così poco?


Il naufragio della Speranza, Caspar David Friedrich

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